Mistrettando

La centrale Piazza Unità d’Italia è dominata dalla Chiesa Madre, edificio esistente già nel XII secolo, ingrandito e completato tra il ‘500 e il ‘600; molta parte dei cori e del corredo interno è del secolo successivo. La superba facciata è stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra. Sul fianco sinistro è un marmoreo portale del 1494 attribuito a Giorgio da Milano. L’interno presenta tre navate su colonne corinzie, transetto con alta cupola, cappelle di fondo rialzate e tran settate. Nei primi due altari a destra, tele seicentesche di G. Tomasi; nell’ultimo,rivestito di marmi misti, Crocifisso ligneo. Nel transetto, marmoreo altare con rilievo dell’Odigitria; la prospiciente cappella conserva sull’altare un dossale con i Santi Pietro e Paolo di A. Gagini (1552) e Santa Lucia. Nel presbiterio, oltre il settecentesco altare, coro ligneo del XVII secolo, cantoria con pennelli dipinti e grande organo a canne. Nella cappella del Sacramento, adorna di tarsie marmoree, sono un ciborio a tempietto e bassorilievi raffiguranti l’Ultima cena e Gesù con la Maddalena (1739). Alla testata del transetto sinistro, dentro un telaio architettonico in mischio (1732), è la statua della Madonna dei Miracoli, del 1495. Sugli altari a sinistra, Pietà di A. Manno, il Cristo Risorto, marmo di A. Gagini (1552); due tele di B. Berna e infine un fonte battesimale barocco.

Sottopassando un arco adorno nel coronamento da pittoreschi mensoloni in pietra presso la Chiesa di Sant’Antonio, si segue via Numea e si risale per piazza Concordia raggiungendo la chiesa del Purgatorio (1669). L’interno è ad aula con altari laterali che hanno un telaio di decorazione in stucco con grandi statue e Santi. A sinistra, tela con San Gregorio e Crocifisso ligneo con altre figure in stucco. L’arco trionfale e il presbiterio sono vivacemente dipinti con affreschi del 1720; ai lati, Trionfo della Morte e Giudizio Universale. Sull’altare, pala di G. Tomasi.

Nell’antico quartiere a fronte, seminascosta, è la trecentesca chiesa del Santissimo Salvatore, che conserva nell’abside un affresco col Pantocratore e una statua seicentesca di Sant’Antonio Abate.

Si scende per via Insinga fino alla Chiesa di San Nicolò affiancata dall’alta torre (1670) con cella campanaria aperta da finestroni classici. Il portale tardo romanico ne indica la data di ultimazione (1600). L’interno a tre navi è di forme settecentesche; agli altari e nel presbiterio si conservano dipinti e un organo dei secoli  XVII-XIX. Nella cappella a destra del presbiterio, Immacolata dello scultore amastratino Noè Marullo.  

Continuando si incontra l’edificio del Vecchio Municipio; si eseguono a destra le viuzze che si addentrano in un quartiere tra i più caratteristici. Risalendo per vie gratinate si incontra la chiesetta della Matri Rivinusa. Più a monte si incontra la Chiesa del Carmine che guarda dal suo sagrato un bel panorama sull’abitato e i Nebrodi. All’interno si conserva un singolare, popolare paliotto del 1665,statue del XVI-XVII secolo e il barocco altare della Madonna titolare. Le vie Santa Barbara e Bonello tagliano la parte alta del medievale Quartiere di Roccazzo, alle pendici della rupe su cui sono le rovine del Castello.

Dall’alto,ampio panorama su Mistretta e la sua cerchia di monti.

Scendendo si raggiunge la Chiesa di San Vincenzo, con interessante interno barocco(1800) a pianta ovaleggiante che termina nel rettangolare  presbiterio (statue e tele dei secoli XVII-XVII), si scende per via Forta Palermo. Piegando a sinistra, le consecutive via Annunziata e via San Giuseppe presentano suggestivi episodi di architettura popolare; vi si incontrano la Chiesa dell’Annunziata e la Chiesa di San Giuseppe. Questa presenta una semplice facciata con torretta campanaria del 1595 e un interno con tombe,dipinti del XVIII secolo e una statua del titolare maggiore.

La discesa Salomone prosegue toccando la Chiesa del Rosario, che presenta un portaletto e un campanile a bifore, e la Chiesa di Santa Maria, già dei Cappuccini, che conserva un bel Crocifisso di fra’ Umile da Petralia.

Si trova sul largo dei Vespri dove prospetta dall’alto di una pittoresca gratinata, la Chiesa di San Giovanni, con un bel portale del 1534 e campanile a bifore; all’interno si conservano opere dei secoli XVII-XVIII, tra cui alcuni suggestive statue dei Misteri. Nella piazzetta si affaccia il Palazzo Mastrogiovanni Tasca, sede del Museo civico polivalente e Biblioteca Comunale.

Raggiunta la piazza principale si imbocca l’elegante via Libertà. A sinistra è la bassa fronte classico del Circolo Unione; a destra la Chiesa di San Sebastiano, con facciata aperta da un portale decorato in stucco (nella lunetta, il Martirio del Santo), l’affianca il rifatto campanile del 1676. Il tempio fu costruito tra il XVI-XVII secolo; distrutto dal terremoto è stato ricostruito all’interno con elementi in parte originali. Vi è custodita la Vara processionale ad intagli di San Sebastiano, su cui è la statua del Santo (opera del Marullo, XIX secolo); dietro è riposta  la più antica effige del Patrono.

Segue il prospetto del Palazzo Scaduto del 1660, con caratteristiche decorazioni tardomanieristiche e barocche; più oltre si dirama a sinistra la via Monte; vi sorge il Palazzo Russo,edificio a due ordini con robusti cantonali, portale stemmato e cortile con scalone e loggiato. Sul fianco si apre la piazza San Biagio (chiesetta) e sul retro uno slargo con caratteristico bevaio.

Proseguendo sulla via Libertà si tocca a destra l’ottocentesco elegante Palazzo Salomone,che mostra al piano nobile balconi con lunette finemente decorate; lo succedono il Palazzo Fallaci e, più avanti, la piazza Dogali in cui è l’ingresso alla Villa Comunale, realizzata sul luogo degli orti francescani.

Infondo alla piazzetta è la facciata della Chiesa di San Francesco. L’interno conserva tele restaurate dei secoli XVII-XVIII,all’altare maggiore,tronetto ligneo di artigiano locale, e pala con la Madonna degli Angeli di S. Pulzone. Nell’aula, a sinistra, bella Deposizione di ignoto; a destra Sacra Famiglia di A. Catalano il Vecchio (1600).

Dal fianco sinistro si intraprendono la Salita Lo Jacono e la via Santa Caterina con bel portale in pietra scolpito a motivi floreali (1576) e campanile a bifore.

L’interno è di armoniose proporzioni, a tre navate su colonne in pietra arenaria che reggono leggere arcate. Sul fondo è uno pseudo-transetto sopraelevato su cui si aprono tre absidi , di cui quella maggiore costolonata, scorniciate da eleganti archi con semicolonne e capitelli figurati; sul marmoreo altare barocco,dossale gaginiano che incornicia una bella statua di Santa Caterina (1434), attribuita a Giorgio da Milano.

 Per strada Medici e via Venezia si scende in via Libertà (moderno palazzo di Giustizia), di cui si segue un ulteriore aristocratico segmento fino alla Fontana Pia, all’estremità dell’abitato; più avanti a destra borda la verde Villa Chalet.