I giovani in corsa con San Sebastiano
(18 agosto)
In uno straordinario clima di partecipazione collettiva, la comunità mistrettese celebra il suo Santo Patrono: accanto a tutte le componenti sociali, sono i giovani i protagonisti dei momenti più esaltanti di questa festa. A partire dalla seconda metà del XVI secolo, il culto verso il protettore della peste si è conservato e tramandato senza subire alcuna flessione. Fu soprattutto con l’acquisizione del fastoso fercolo seicentesco che ogni anno l’avvenimento si afferma come momento cruciale e identitario della comunità: le offerte dei ceri, i concerti bandistici, i giochi come quello della “pentolaccia”, le “riffe”, i giochi d’artificio e le processioni, prendono a Mistretta ritmi sostenuti. Nella processione, circa cinquanta portatori vestiti con pantaloni di velluto, camicia bianca e fazzoletto rosso al collo, si impegnano nell’estenuante corsa per le vie del centro, preceduti da uno stuolo di adolescenti e ragazzi che corrono a perdifiato.
Momenti da non perdere: l’uscita, la “voltata” nello spazio presso la chiesa di San Vincenzo, la fuga in via Libertà fino alla chiesa, al suono della “bersaglieria”, il repentino cambio di spalla per procedere al rientro, tra gli sfarzosi apparati di illuminazione.