La festa del Muzzuni ad Alcara lì Fusi
Si tratta di un rito pagano di origini antichissime legato al culto di Demetra.
Il Muzzuni è una brocca dal collo mozzato dentro la quale viene messo a germogliare del grano; viene rivestita da uno scialle nero o rosso e arricchito con fiori, spighe di grano e ori.
La notte del 24 giugno, solstizio d’estate, nei vari quartieri del paese, vengono realizzati singolari altarini con pizzare, tappeti tessuti a mano con antichi telai, e strumenti del lavoro contadino.
Al centro viene posto il Muzzuni, simbolo di fertilità.
Tutto interno agli altarini si radunano uomini che intonano canti polifonici e donne che offrono cibi genuini come pane, formaggio e vino. Ogni quartiere fa di tutto per allestire l’altarino più ricco e addobbato, per offrire cibi e per accogliere visitatori in un clima di allegria e spensieratezza. Si assiste a riti di corteggiamento e di comparatico, intrecciando i diti mignoli e ripetendo la filastrocca:
Iriteddu facitini amari
chi nni ficimu cumpari
nzoccu avemu nni spattemu
e giammai nni sciariamu
cumpari semu e cumpari ristamu
quannu veni la morti nni spattemu.
Piccolo dito facci amare
perchè ci siamo fatti compari
quello che abbiiamo ci dividiamo
e giammai ci bisticciamo
compari siamo e compari restiamo
quando viene la morte ci separiamo.