Percorso escursionistico della Dorsale dei Nebrdodi 2
4 Tappe
La dorsale dei Nebrodi è un itinerario di circa 80 km completamente percorribile in varie tappe (da un minimo di 3 a un massimo di 6) che si snoda sul crinale della catena montuosa dei Nebrodi, nel cuore del Parco dei Nebrodi. L’itinerario è caratterizzato da aspetti naturalistici di impareggiabile bellezza, in virtù della presenza di splendide faggete, laghi incantevoli, cime che invitano alla scalata, rocche impervie e grotte misteriose, torrenti tortuosi e cascate, ampi pascoli con una flora ricca di specie endemiche e una interessante fauna selvatica.
Le faggete attraversate si sviluppano oltre il limite dei 1200-1300 metri e si presentano allo stato puro raggiungendo altezze di oltre 10 metri. La presenza del Faggio è molto importante visto che questa specie, giunta in Sicilia durante le glaciazioni del quaternario, trova sui Nebrodi il limite meridionale dell’areale di diffusione.
Gli specchi lacustri come il lago Urio Quattrocchi (piccolo specchio d’acqua localizzato a 1030 m.slm, con un diametro di 80 metri ed una profondità massima di 2 metri, parzialmente ingrandito con la costruzione di un terrapieno) il Maulazzo (artificiale), il Lago Biviere (naturale), Il Lago Cartolari Li Perni, Il Lago Pisciotto, sono tra gli elementi ambientali più significativi dell’intero territorio siciliano, poiché esprimono aspetti di particolare complessità sia dal punto di vista botanico che faunistico.
In rapporto alle caratteristiche fisico-chimiche delle acque i laghi hanno una vegetazione galleggiante, una sommersa ed una emersa.
Da evidenziare il popolamento di Euglena sanguinea che vive nelle acque del lago Biviere che nel periodo estivo, grazie ad uno spettacolare viraggio di colore dovuta dalla presenza di un pigmento rosso, determina l’arrossamento della superficie lacustre.
1° Tappa – Serro Merio/Portella dell’Obolo (Mistretta – Caronia)
Partenza: |
Serro Merio (1093 m.s.l.m.) |
Arrivo: |
Portella dell’Obolo (1503 m.s.l.m.) |
Lunghezza: |
km. 21 |
Tempo di percorrenza: |
6 ore |
Difficoltà: |
Media |
Il percorso ha inizio lungo la ss 117, superato l’abitato di Mistretta, per chi proviene dalla costa, in corrispondenza di Serro Merio. La traccia sinistra raggiunge rapidamente l’Urio Quattrocchi, piccolo laghetto di forma circolare che ospita diverse specie di uccelli acquatici.
Oltrepassato l’Urio, la traccia è ben visibile sulla destra e prosegue in direzione di Case Pomiere, ove, per la presenza di un grande abbeveratoio, è possibile l’approvvigionamento di acqua prima di addentrarsi nel bosco. Si segue sempre la traccia principale e si superano le Case Mascellino, la contrada Acqua dei Vitelli e la contrada Moglia, ove è il bosco della Tassita, un popolamento di Tasso (Taxus baccata) di circa 50 ettari.
Superata la Tassita si aggira Monte Pomiere e Timpone Mirio.
La Fontana di “Cicco” annuncia l’arrivo, dopo circa 500 metri, a Portella d’Obolo, lungo la SP 168 – Caronia – Capizzi.
2° Tappa – Portella dell’Obolo/Portella Femmina Morta (Caronia – San Fratello)
Partenza: |
Portella dell’Obolo (1503 m.s.l.m.) |
Arrivo: |
Rifugio Miraglia (1502 m.s.l.m.) e Portella Femmina Morta (1524 m.s.l.m.) |
Lunghezza: |
km. 24 |
Tempo di percorrenza: |
6 ore |
Difficoltà: |
Media |
La seconda tappa ha inizio nei pressi di Portella dell’Obolo. Dopo avere percorso un tratto di strada asfaltata che si addentra nella contrada Dugo costeggiando il limite del bosco sino alla sorgente Nocita ove è possibile sostare nell’area attrezzata e approvvigionarsi d’acqua. Il percorso da seguire è ben evidente fino ad arrivare alla Caserma Mafauda, ristrutturata recentemente e rifunzionalizzata a cura del Parco dei Nebrodi. Superato il caseggiato ci si addentra nel bosco e, seguendo la pista in salita, si giunge a Portella Calcare e a Portella Colle Basso per poi guadagnare Portella Scarno. Si attraversa la contrada Fontana Mucciata e si prosegue sino a Portella Miraglia (1502 m. slm) e a Portella Femmina Morta (1524 m slm).
3° Tappa – Portella Femmina Morta/Portella Dagara (San Fratello – Floresta)
Partenza: |
Portella Femmina Morta (1524 m.s.l.m.) |
Arrivo: |
Portella Dagara (1467 m.s.l.m.) |
Lunghezza: |
km. 25 |
Tempo di percorrenza: |
7 ore |
Difficoltà: |
Media |
E’ una tappa interessante sia sul piano paesaggistico che sul piano floristico e vegetazionale poiché costeggia le zone umide d’alta quota: subito dopo la partenza dalla Portella, a circa 4 Km, si giunge al Lago Maulazzo, invaso artificiale incastonato nella faggeta di Monte Soro, e dopo aver superato il bivio di Passo Taverna, seguendo il sentiero sulla destra si guadagna il Lago Biviere, la zona umida d’alta quota di maggiore valore naturalistico della Sicilia. Superato il Biviere, si attraversa, seguendo la traccia principale, la faggeta di Scavioli e di Mangalaviti con ampi panorami che si affacciano sulla vallata del Torrente Rosmarino. Si supera Portella Scafi e Portella Balestra e la Sorgente di Favotorto e, seguendo sempre il sentiero principale si giunge a Serra Pignataro, che rappresenta la quota massima di percorso (1661 m. slm). Da questo punto il percorso prosegue in leggera discesa fino a Portella di Testa ove si nota sulla destra il Lago Cartolari Li Perni e al lago Pisciotto.
4° Tappa – Floresta/Randazzo
Partenza: |
Portella Dagara (1467 m s.l.m.) |
Arrivo: |
Randazzo (754 m s.l.m.) |
Lunghezza: |
km. 20 |
Tempo di percorrenza: |
6 ore |
Difficoltà: |
Media |
Da Portella Dagara ci si dirige verso il Lago Pisciotto (1250 m. slm), un piccolo invaso naturale di notevole interesse naturalistico e paesaggistico (sullo fondo si apprezza la sagoma dell’Etna, vulcano innevato fino alla tarda primavera). Qui è possibile osservare diverse specie di uccelli migratori (airone, germano reale, folaghe). Tra i mammiferi: il topo di campagna, l’arvicola, la volpe, il coniglio, la donnola, il gatto selvatico. Gli immediati dintorni sono caratterizzati da ampie aree destinate al pascolo ove è frequente l’incontro con gli allevatori, residui di bosco di cerro e un abbeveratoio. La flora presenta diversi endemismi caratteristici di questi monti. Nelle vicinanze del Lago Pisciotto si cambia direzione e si svolta a sinistra dove ci si innesta su una trazzera che costeggia il Fiume Flascio e che si collega alla strada statale 116 e al centro di Randazzo.